Chiese in Provincia di Verona - città di Affi: Chiesa di San Pietro in Vincoli

Chiesa di San Pietro in Vincoli

VERONA / AFFI
Via Chiesa, 22 - Affi (VR)
Culto: Cattolico
Diocesi: Verona
Tipologia: chiesa
Le prime notizie inerenti la chiesa di Affi risalgono all'XI sec. Ai tempi si trattava di una cappella rurale, facente parte del Feudo Zenoniano ma dipendente pastoralemente dalla Pieve di Cisano. Nel XV sec. l'edificio venne ricostruito ed orientato. L'area presbiterale fu impreziosita da notevoli affreschi attribuiti al Caroto e tutt'ora visibili nella canonica. Del 1577 è l'erezione in parrocchia. Le forme attuali dell'edificio sono frutto della radicale ricostruzione avvenuta tra 1749 e... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Le prime notizie inerenti la chiesa di Affi risalgono all'XI sec. Ai tempi si trattava di una cappella rurale, facente parte del Feudo Zenoniano ma dipendente pastoralemente dalla Pieve di Cisano. Nel XV sec. l'edificio venne ricostruito ed orientato. L'area presbiterale fu impreziosita da notevoli affreschi attribuiti al Caroto e tutt'ora visibili nella canonica. Del 1577 è l'erezione in parrocchia. Le forme attuali dell'edificio sono frutto della radicale ricostruzione avvenuta tra 1749 e 1761, su progetto dell'arch. Perini. Torre campanaria innalzata sul finire del XVIII sec. dall'arch. Trezza. Esternamente presenta facciata neoclassica (recentemente restaurata), scandita da quattro paraste di ordine ionico. Internamente la pianta è ad unica navata con quattro cappelle laterali ed abside rettangolare.

Pianta

La chiesa presenta un impianto ad un’unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare, rialzato di due gradini e di larghezza ridotta rispetto alla navata, concluso dal coro a fondale piatto. Lungo i fianchi dell’aula si aprono quattro semicappelle, due per lato, con struttura emergente all’esterno ed in cui sono alloggiati altrettanti altari minori: gli altari di S. Antonio da Padova e del S. Cuore a destra, gli altari di S. Giuseppe (o di S. Rita) e della Madonna del Rosario a sinistra; sul lato occidentale inoltre, in prossimità del presbiterio, una nicchia ospita il fonte battesimale. Sul fianco destro del presbiterio è collocata la sacrestia (da cui è possibile raggiungere gli ambienti dell’adiacente casa canonica), mentre sul lato opposto avviene il collegamento con le sale parrocchiali e la cappella feriale. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata, con bussola lignea interna, e preceduto all’esterno da due gradini; lungo i fianchi sono presenti gli ingressi laterali, di cui quello orientale raggiungibile percorrendo un corridoio coperto contenuto in un volume edilizio addossato alla chiesa, dal quale avviene anche il collegamento con la torre campanaria.

Facciata

Facciata neoclassica a capanna, rivolta a ponente. Il portale d'ingresso rettangolare è incorniciato da quattro paraste di ordine ionico poggianti su alte zoccolature e reggenti la trabeazione. Sopra il portale, una grande finestra rettangolare illumina l'interno del tempio. La cornice del frontone è decorata a denti di sega. Il timpano contiene un'iscrizione che ricorda la data dell'ultima ricostruzione dell'edifico (ANNO SALUTIS MDCCLXI). Sul vertice sommitale, infissa in tre sfere parzialmente erose, campeggia una elegante croce ferrea.

Strutture di elevazione

Le strutture portanti di elevazione sono realizzate in muratura mista, con prevalenza di conci di pietra calcarea locale, dimensionalmente piuttosto eterogenei, legati con malta di calce.

Strutture di orizzontamento e/o voltate

La navata è coperta da un' ampia ed ariosa volta a botte articolata con teste di padiglione e quattro profonde unghiature laterali in corrispondenza delle finestrature che si aprono nel registro superiore dei prospetti laterali. Il presbiterio è coperto da una volta a botte intersecata da due unghie laterali. Le strutture voltate sono realizzate in canniccio con intonaco collegato alla sovrapposta struttura centinata, appesa mediante assicelle a travi di legno appoggiate alle catene delle capriate.

Coperture

La copertura a due spioventi sovrapposta alla navata presenta una struttura portante costituita da un sistema di cinque capriate lignee con monaco centrale e saette di controvento la capriata più prossima all’arco trionfale è collegata con il sistema di copertura della zona absidale mediante tre puntoni lignei. Orditura secondaria costituita da arcarecci e travetti con manto sottocoppo in pianelle di laterizio; manto di copertura in coppi di laterizio.

Pavimenti e pavimentazioni

La pavimentazione della navata è realizzata in piastrelle di cemento bianche e rosse dis

XI sec. - 1187 (origini e costruzione intero bene)

Una chiesetta ad Affi è attestata già dall' XI sec. Due bolle imperiali, emanate rispettivamente dagli imperatori del Sacro Romano Impero Corrado II (1027) e Federico I Barbarossa (1163) la citano come cappella soggetta al controllo economico del vicino monastero di S. Andrea in Incaffi, a sua volta parte del Feudo Zenoniano, ossia di quei possedimenti extra-urbani di proprietà del monastero di S. Zeno in Verona. Dal punto di vista pastorale invece Affi dipese a lungo dalla pieve di S. Maria in Cisano, sul Lago di Garda. In sostanza gli abitanti di Affi versavano le decime al monastero di S. Andrea e quindi indirettamente a S. Zeno, mentre per ricevere i sacramenti erano costretti a rivolgersi alla lontana pieve di Cisano. La dedicazione a S. Pietro è confermata da un atto pontificio a firma di papa Urbano III, datato 1187 ("Curtem Castelli Novi cum familiis utriusque sexus et districtu et reditu cum ecclesia Sancti Andreae et ecclesia Sanctae Euphemiae et Sancti Petri in Affi")

XV sec. - XV sec. (riedificazione intero bene )

La chiesa di S. Pietro fu completamente rinnovata verso la metà del XV sec. Orientata a levante e ad aula unica e abside rettangolare.

XV sec. - XVI sec. (decorazione ad affresco presbiterio)

Il presbiterio venne decorato con affreschi di buona fattura, alcuni dei quali recentemente restaurati e tutt'ora visibili. Notevole il Giovanni Battista affrescato sul lato sinistro del presbiterio (oggi canonica) opera del pittore veronese Giovanni Caroto (1488-1562). Pregevoli e ricchi di tonalità cromatiche anche gli affreschi emersi nella parte sommitale dell'abside, anch'essi della scuola del Caroto, raffiguranti Dio Padre che sovrasta S. Pietro in trono, con il capo coperto dalla tiara e nelle mani il pastorale e le chiavi.

1460 - 1460 (soggezione alla parrocchiale di Cavaion carattere generale)

Nel 1460 la vicina chiesa di S. Giovanni in Cavaion diviene parrocchia autonoma. Affi, continua a versare le decime a S. Andrea in Incaffi, mentre per l'amministrazione dei sacramenti si stacca da Cisano divenendo cappella dipendente dalla parrocchiale Cavaion.

1577/03/26 - 1577/03/26 (erezione in parrocchia carattere generale)

Con decreto del vescovo di Verona Agostino Valier (1565-1606), il 26 marzo 1577 venne istituita la parrocchia di Affi, con il titolo di S. Pietro in Vincoli. Le venne concesso il fonte battesimale, lo stesso che ancora oggi si può vedere all'interno della chiesa. Finivano così le diatribe con la vicina parrocchia di Cavaion, cui Affi aveva dovuto far riferimento a partire dal 1460. Cessavano anche gli obblighi economici nei confronti del Feudo Zenoniano.

XVII sec. - XVII sec. (costruzione cappelle laterali)

Nei primi anni del Seicento, la chiesa di S. Pietro in Vincoli viene impreziosita con due cappelle laterali. Una fu dedicata alla Madonna del Rosario, l'altra, dedicata a S. Bartolomeo, fu sovvenzionata dalla famiglia Da Persico (antica famiglia nobile con grandi possedimenti agricoli nella zona).

1749 - 1761 (riedificazione intero bene )

Passato il Seicento, secolo ricordato a Verona per una violentissima epidemia di peste (1630) e per altre calamità naturali, il Settecento si contraddistinse per il netto miglioramento delle condizione di vita della popolazione. Tale prosperità coinvolse anche il paese di Affi e si espresse nella volontà dei fedeli e del parroco don Giovanni Andrea Invernizzi di edificare una nuova chiesa, più grande di quella esistente. La redazione del progetto fui affidata all'arch. Ludovico Perini, già autore del nuovo Seminario di Verona. I lavori, cominciati nel 1749, terminarono nel 1761. Ne risultò un edificio orientato secondo l'asse nord-sud (longitudinale rispetto alla chiesa quattrocentesca, con orientamento est-ovest), a navata unica, quattro cappelle laterali, presbiterio sopraelevato e rastremato, abside rettangolare.

1780 - 1799 (innalzamento campanile)

Verso la fi

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