Chiese in Provincia di Verona - città di Sant'ambrogio Di Valpolicella: Chiesa di Sant'Ambrogio

Chiesa di Sant'Ambrogio
S. Ambrogio

VERONA / SANT'AMBROGIO DI VALPOLICELLA
Via Marconi, 28 - Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR)
Culto: Cattolico
Diocesi: Verona
Tipologia: chiesa
Originariamente cappella appartenente alla vicina Pieve di S. Giorgio di Valpolicella, a partire del 1456 , in seguito al progressivo spolpolamento delle aree montane e l'aumento demografico in quelle vallive, divenne sede pievana al posto di S. Giorgio. Ricostruita e ampliata tra 1602 e 1605, nel 1785 venne integralmente rinnovata in forme barocche per volere dell'allora arciprete Giuseppe Tosoni. Del 2012 è la costruzione della cappella feriale, situata a lato del presbiterio. Esternamente... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Originariamente cappella appartenente alla vicina Pieve di S. Giorgio di Valpolicella, a partire del 1456 , in seguito al progressivo spolpolamento delle aree montane e l'aumento demografico in quelle vallive, divenne sede pievana al posto di S. Giorgio. Ricostruita e ampliata tra 1602 e 1605, nel 1785 venne integralmente rinnovata in forme barocche per volere dell'allora arciprete Giuseppe Tosoni. Del 2012 è la costruzione della cappella feriale, situata a lato del presbiterio. Esternamente l'edificio si presenta in forme neoclassiche, con facciata interamente rivestita di lastre di pietra bianca locale. Torre campanaria situata a lato della chiesa (all'altezza della facciata), distaniata da essa di qualche metro. Internamente l'edificio ha pianta ad aula unica, movimentata da quattro cappelle laterali. Presbiterio dalle dimensioni ridotte ed abside pronunciata dal fondale piatto. La volta a botte naconde le nove capriate lignee a supporto della copertura a doppia falda in coppi di laterizio. Pavimetnazione a motivi romboidali in marmo di colore rosso e nero. Notevole l'effetto decorativo dato dall'utilizzo di pregiati marmi policromi. Buone le condizioni di conservazione dell'intero complesso chiesastico.

Pianta

La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica aula rettangolare ad asse maggiore longitudinale; il presbiterio, rialzato di tre gradini e di larghezza ridotta, si conclude con un profondo coro a fondale piatto. Lungo i fianchi laterali della navata, si aprono quattro semi-capelle, due per lato, ospitanti altrettanti altari: di questi ambienti il secondo sul fianco meridionale si configura come un’ampia cappella a pianta quadrata, rialzata di tre gradini rispetto al livello della navata. Due aperture ai lati dell’arco trionfale permettono il collegamento con l’ambiente della sacrestia, a sinistra, e con la cappella feriale a destra. L’ingresso principale, con bussola lignea interna e sovrapposta cantoria, è preceduto all’esterno da una bassa scalinata a tre gradini; è presente un ingresso laterale lungo il fianco settentrionale dell’aula. La torre campanaria si eleva isolata sul lato settentrionale della chiesa. Il sagrato antistante la chiesa è delimitato sul lato meridionale dall’edificio dell’ex casa canonica; al corpo absidale si addossano l’attuale casa canonica, sul fianco orientale, e gli ambienti destinati alle attività parrocchiali sul lato meridionale.

Facciata

Facciata a capanna, scandita in due registri, rivolta a sud-ovest. Nel registro inferiore si apre il portale d'ingresso rettangolare in pietra locale, sovrastato da una iscrizione che ricorda la ricostruzione settecentesca dell'edificio. Sopra l'iscrizione, in una nicchia impreizosita da volute, è collocata la statua del patrono. Ai lati del portale quattro paraste di ordine ionico reggono la trabeazione, Al centro del registro superiore si apre una finestratura rettangolare sovrastata da una mensola modanata verso l'alto. Ai lati due coppie di paraste, di ordine corinzio sostengono la trabeazione sulla quale poggia il frontone, impreziosito nella cornice con due pinnacoli per lato, rimossi dopo il terremoto del 2012. Sul vertice sommitale, infissa in un supporto litico eleborato, campeggia una elegante croce ferrea.

Strutture di elevazione

Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante costituita da conci di pietra calcarea legati con malta di calce. I paramenti esterni ed interni sono intonacati.

Strutture di orizzontamento e/o voltate

La navata è coperta da un’ampia e luminosa volta a botte ritmata da costolonature a stucco in lieve aggetto evidenziate da un differente cromatismo; le campate maggiori presentano unghie laterali in corrispondenza delle finestrature che si aprono nel registro superiore dei prospetti longitudinali. La struttura voltata è realizzata in canniccio intonacato collegata ad una centinatura lignea portante. In corrispondenza del presbiterio, un primo settore coperto da una volta

XIII sec. - XIII sec. (origini e costruzione intero bene)

Nei documenti il vicus di S. Ambrogio compare a partire dal 1229, il che permette di ipotizzare la presenza di una chiesetta a partire almeno dal XIII sec. se non antecedente. Sull'area esercitava controllo religioso ed economico la Pieve di S. Giorgio di Valpolicella, di cui S. Ambrogio era cappella.

1456 - 1456 (trasferimento della sede pievana carattere generale)

A partire dal Quattrocento, grazie alla stabilità politica garantita dalla Serenissima, in tutto il contado veronese si registrò un sensibile aumento demografico. Anche il vicus di S. Ambrogio, situato in pianura, progressivamente crebbe di importanza a discapito del borgo montano di S. Giorgio. Nel 1456, l'arciprete della Pieve di San Giorgio decise, per comodità sua e dei fedeli, trasferitisi in gran numero a valle, di spostare la sua residenza presso S. Ambrogio, che diveniva così una Pieve de facto, mentre a S. Giorgio veniva lasciato un cappellano residente.

1602 - 1605 (ricostruzione intero bene )

La chiesa di fase romanica venne ricostruita a partire dal 1602, anno in cui la comunità ambrosiana incaricò il muraro-architetto Pietro Visetti di Domenico di costruire una chiesa, più capiente nel luogo della precedente. I lavori ebbero termine nel 1605 (il vescovo Ag. Valier in una visita pastorale di quell'anno si complimentò per la nuova realizzazione). Risultò un edificio ad aula unica, con tre altari, il maggiore e due laterali dedicati alla Madonna e a S. Nicolò. In essa era custodito un ingente patrimonio artistico, descritto dal Lanceni nel 1720, che elenca tele di Paolo Farinati, di Felice Bertolaso, di Gioacchino Lancetta, di Orazio Farinati e di Girolamo Andreoli, nonché un grande quadro di Bernardino India ed una porticina di tabernacolo attribuita a Paolo Farinati (opere oggi scomprse).

1782 - 1785 (rinnovamento e restauro intero bene )

Come ricordato da una epigrafe posta all'interno dell'edificio, a lato del portale d'ingresso, la chiesa di S. ambrogio venne radicalmente restaurata e rinnovata in forme barocche nel 1785 (impreziosendo l'interno con un ricchissimo apparato architettonico in marmi policromi locali e d’importazione: dal marmo Rosso al Nembro rosato, al Bronzetto, alla Breccia Pernice), per volere dell'allora arciprete Giuseppe Tosoni. L'altar maggiore venne invece collocato tre anni prima del completamento della fabbrica, nel 1782.

1925 - 1925 (restauro intero bene)

Nel 1925, come ricordato da una epigrafe murata in parete a lato dell'ingresso principale, l'edificio venne resturato e tinteggiato. L'anno successivo venne celebrata una messa solenne per il rinnovamento della chiesa, alla presenza del vescovo Cardinale (1923-1954).

1964 - 1964 (costruzione cappella S. Giuseppe e sagrestia)

Nel 1964 il complesso chiesastico venne ampliato con la costruzione, sul lato meridionale, di una cappella, dedicata a S. Giuseppe e della sagrestia.

1980 - 1985 (manuteenzione copertura)

Nei primi anni Ottanta del Novecento si sono compiuti alcuni interventi di manutenzione alla copertura della chiesa, tra cui la posa di una guaina impermeabilizzante e la revisione del manto dei coppi.

2004 - 2006 (demolizione cappella di S. Giuseppe e sagrestia)

In seguito al terremoto del 2004 con epicentro Salò (Bs), nel 2006 si rese necessario l'abbattimento della cappella di S. Giuseppe e della sagrestia adiacenti al lato sud dell'edificio per eseguire le opere di consolidamento statico alle fondazioni della chiesa.

2008 - 2012 (costruzione cappella feriale)

Tra 2008 e 2012, al posto della cappella di S. Giuseppe e con diverso orientamento, venne edificata la cappella feriale. Progetto a cura dell'arch. Massimo Donisi.

2012 - 2012 (crollo pinnacoli in facciata)

In seguito ad una forte scossa di terremoto, registrata il giorno 25 gennaio 2012, quattro pinnacoli sommitali della facciata vennero danneggiati. Di questi uno cadde a terra frantumandosi, gli

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