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Chiese in Provincia di Verona - città di : Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo Apostoli
Chiesa di Santi Pietro e Paolo Apostoli
Dettagli
La chiesa di S. Pietro sorge nel centro del paese di Morubio, nella bassa veronese. Costruita tra il XII ed il XIII sec., inizialmente era cappella dipendente dalla pieve di Roverchiara. Eretta in parrocchia nel 1526 su decreto del vescovo Giberti, tra 1789 e 1797 venne demolita e ricostruita nelle forme attuali, grazie anche al contributo economico del nobile Filippo Guastaverza. Il campanile venne innalzato qualche tempo dopo, tra il 1808 ed il 1816. L'esterno, rimasto incompleto, si presenta oggi in mattoni di laterizio a vista, senza il rivestimento marmoreo previsto da progetto. L'interno, a navata unica ed abside a pianta quadrata, è movimentato da quattro cappelle, due per lato, dedicate a S. Gaetano e al Sacro Cuore a sinistra e a S. Giuseppe e alla Madonna del Rosario a destra.
Pianta
La chiesa presenta un impianto ad unica aula rettangolare, con area presbiterale a pianta quadrangolare rialzata di tre gradini rispetto alla quota della navata, ed abside emergente a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi dell'aula si aprono, inquadrate da arcate incorniciate dalla partitura architettonica dell'ordine, quattro cappelle laterali a pianta rettangolare, due per ciascun lato, ed ospitanti altrettanti altari minori. Procedendo dall'ingresso verso il presbiterio, sul lato sinistro: altare di S. Gaetano, altare del Sacro Cuore; sul lato destro: altare di S. Giuseppe, altare della Madonna del Rosario. In corrispondenza delle ultime campate dei prospetti laterali, in prossimità del presbiterio, si aprono gli ingressi minori della chiesa. Ai lati dell'arco trionfale che introduce all'area presbiterale, due aperture danno accesso alla sacrestia, sulla destra, ed alla cappella feriale, sulla sinistra; in entrambi gli ambienti laterali un'ampia finestratura si apre verso il presbiterio, mentre una porta li mette in comunicazione con il vano absidale. Dalla sacrestia è possibile accedere ad un primo locale, posto sul retro dell'abside, adibito a deposito, e ad un secondo ambiente retrostante la cappella feriale.
Facciata
La facciata a capanna, a corsi di mattoni pieni in laterizio, si presenta priva del rivestimento marmoreo previsto da progetto e mai realizzato. Il bel portale d'ingresso, in pietra calcarea rosa veronese, è preceduto da cinque gradoni in marmo bianco: recuperato dalla chiesa del XVII sec., sembra provenire da una chiesa ancora precedente, forse quattrocentesca. Di forma rettangolare con lunetta superiore, è decorato esternamente con una cornice dentellata ed internamente con una cornice a toro tortile. Il bassorilievo nella lunetta, raffigurante "Cristo che porge le chiavi a S. Pietro", è opera recente dello scultore veronese Giuseppe Farinon (XX sec.). La porta d'ingresso, in legno a cassettoni, è stata realizzata dall'artigiano locale Livio Modena. Sopra il portale una finestra barocca rettangolare sormontata da un frontone centinato illumina l'interno. Una piccola croce ferrea campeggia sul vertice sommitale del timpano.
Strutture di elevazione
Le murature portanti sono realizzate in mattoni pieni in laterizio con allettamento in malta di calce e paramento dei prospetti esterni lasciato a vista. I corpi di fabbrica laterali che contengono i volumi delle cappelle minori costituiscono elemento di contraffortatura della strutture di elevazione della navata. Nell'area presbiterale, le quattro colonne libere che si affiancano alle paraste delle pareti d'ambito, si configurano quali elementi di sostegno per le arcate su cui si imposta la volta sovrastante.
Strutture di orizzontamento e/o voltate
La navata centrale è coperta da una controsoffittatura voltata a botte scandita in campate da costolature poste ad interasse pari a quello delle paraste che ritmano i prospetti interni; le partiture della volta corrispondenti agli altari minori presentano unghiature laterali che consentono l'apertura, nel registro superiore delle pareti d'ambito, delle alte finestrature con vetrate decorate. L'area pres
XIII sec. - XIII sec. (Origini e costruzione Intero bene)
Inizialmente cappella alle dipendenze della pieve di S. Zeno in Roverchiara, essa sorgeva in corrispondenza dell'area dell'attuale canonica e del cortile parrocchiale, posizionata secondo l'asse liturgico est-ovest. Il piccolo campanile sorgeva sul lato sud, in corrispondenza del giardino dell'attuale canonica.
1526 - 1526 (Erezione in parrocchia Intero bene)
Eretta in parrocchia nel 1526, durante l'episcopato del vescovo Gian Matteo Giberti (1524-1543), dovette però sottostare ancora per due secoli ai vincoli, soprattutto di carattere economico, che la legavano alla chiesa matrice di Roverchiara.
XVIII sec. - XVIII sec. (Costruzione Oratorio)
Costruito sul finire del Settecento grazie alla munificenza dei marchesi Dionisi, dei quali è conservato lo stemma nell'ambiente in cui un tempo era collocato il fonte battesimale. L'oratorio raccoglie molti elementi della vecchia chiesa: nel pavimento sono state ricollocate le tombe dei nobili (quelle laterali) e, forse, anche quella dei parroci (al centro davanti all'altare).
1789 - 1789 (Demolizione Intero bene)
In pessimo stato di conservazione, su impulso del parroco don Evangelista Masanielli, nel 1789 si procedette alla demolizione della chiesa originaria ed alla costruzione di una nuova, più bella e capiente. Dell'antico edificio vennero recuperati il portale d'ingresso, gli altari della Madonna e del Crocifisso (oggi del Sacro Cuore), l'altare maggiore, l'altare dell'oratorio con le tombe, il fonte battesimale ed alcune porte lignee.
1789 - 1797 (Costruzione Intero bene)
I lavori di costruzione del nuovo tempio, come si legge in una epigrafe commemorativa murata nella parete a tergo della facciata, durarono dal 1789 al 1797 (D.O.M. B. Mariae V. SS. Petro et Paulo ap. Templum D.A. MDCCLXXXIX D. XX Jul Caeptum Evangelistae Masenelli Rec et Piorum D XX Jul Sexenni Ope absolutum). Grande fu il contributo economico fornito dai parrocchiani ed in particolare dal nobile Filippo Guastaverza. Ne risultò un edificio a navata unica, in stile neoclassico, orientato sull'asse nord-sud.
1808 - 1816 (Erezione Campanile)
Il campanile fu innalzato tra 1808 e 1816.
1836/04/25 - 1836/04/25 (Consacrazione Intero bene)
Una lapide, situata dietro l'altare maggiore, ricorda la data della consacrazione, avvenuta il 25 aprile del 1836, con l'intervento del vescovo di Verona Giuseppe Grasser (1828-1839).
2010 - 2011 (Restauro Facciata)
Tra il 2010 ed il 2011 è stato condotto un restauro conservativo della facciata. Progetto a cura dell'arch. Gualtiero Rizzi.
Cimiteri a VERONA
Onoranze funebri a VERONA
