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Chiese in Provincia di Verona - città di : Chiesa di Sant'Apollinare Martire
Chiesa di Sant'Apollinare Martire
S. Apollinare Martire
Dettagli
Il territorio di Lugo fu fin dal IX sec. feudo dell’abbazia di S. Zeno Maggiore. Ben presto fu edificata una chiesetta ed un monastero femminile, utilizzato probabilmente dalle monache provenienti dal monastero di S. Maria in Grezzana. Ampliata in periodo romanico, la chiesa di S. Apollinare venne dotata di fonte battesimale nel 1440. L’edificio venne ampliato tra 1749 e 1756. Due le torri campanarie, quella appartenente all’edificio originario (ulteriormente innalzata in periodo romanico) e quella oggi utilizzata, edificata sul finire del XIX sec. e collegata alla chiesa tramite un loggiato settecentesco conosciuto come “le Sepolture”. Attualmente l’edificio si presenta con facciata neoclassica rivolta ad occidente. Impianto planimetrico ad unica aula rettangolare, presbiterio quadrangolare rialzato di quattro gradini, concluso con un’abside a sviluppo poligonale a tre lati e fiancheggiato da due aule minori; lungo il fianco settentrionale della navata si apre la cappella del Rosario. La navata è coperta da volta a botte a sezione semi-ellittica con unghie laterali e decorata con semplici cornici a tempera; il presbiterio è chiuso da una volta a botte unghiata; il catino absidale è decorato con l’affresco raffigurante il Santo patrono. I prospetti interni sono ritmati da lesene ioniche su cui si imposta un’alta trabeazione modanata. Copertura a due falde sostenuta da capriate metalliche (navata) e travature lignee (presbiterio); manto in coppi di laterizio e lastre di pietra della Lessinia lungo la linea di gronda. La pavimentazione è realizzata in lastre di granito; il piano rialzato dell’altare è pavimentato in travertino. La chiesa si presenta in ottimo stato di conservazione.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, presbiterio quadrangolare rialzato di quattro gradini, concluso con un’abside a sviluppo poligonale a tre lati e fiancheggiato da due aule minori a pianta rettangolare a questo ortogonali. Lungo i fianchi laterali dell’aula si dispongono quattro altari minori, alloggiati all’interno di modesti sfondamenti delle pareti d’ambito: l’altare di S. Giobbe e l’altare di S. Valentino sul lato meridionale, l’altare di S. Antonio di Padova e l’altare della Madonna del Rosario sul lato opposto, quest’ultimo ospitato nella cappellina del Rosario, ricavata in un ambiente della primitiva chiesa romanica. Al centro della parete orientale di entrambe le aule minori sono collocati rispettivamente l’altare del S. Cuore, a sinistra, e l’altare della Madonna del Carmine, a destra. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata preceduto da un’alta scalinata a tre rampe; è presente un ingresso laterale sul fianco settentrionale dell’aula. Lungo la parete di controfacciata insiste il soppalco della cantoria lignea con l’organo. Sul fianco settentrionale della chiesa, in aderenza alla parete orientale della cappella del Rosario, si addossa l’antico campaniletto romanico; sullo stesso lato si affianca un corpo edilizio con porticato antistante con sviluppo ortogonale alla chiesa, a conclusione del quale si colloca la torre campanaria ottocentesca. Sul lato meridionale della chiesa si collocano la cappella invernale e la sacrestia.
Facciata
Facciata a capanna in stile neoclassico. Orientamento ad occidente. Due coppie di paraste di ordine tuscanico poggianti su altrettante zoccolature reggono la trabeazione ed incorniciano in portale d’ingresso rettangolare, preceduto da un’alta scalinata e sovrastato da un timpano curvilineo spezzato. Sopra il portale, all’interno di una nicchia, una statua raffigurante il Santo patrono. Più in alto chiude il prospetto il timpano, al centro del quale è aperto un oculo. Sul vertice sommitale, infissa in un supporto litico, campeggia una croce in ferro. Sui vertici laterali due urne acroteriali.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in
IX sec. - IX sec. (origini e costruzione intero bene)
Il monastero cittadino di S. Zeno venne in possesso nel IX sec. di alcuni beni a Lugo di Valpantena. Qui ben presto venne edificata una chiesetta per lo svolgimento delle funzioni religiose, probabilmente già dotata campani letto. Successivamente, a lato dell’oratorio venne edificato un monastero femminile occupato da monache benedettine (forse le stesse un tempo residenti presso il monastero di S. Maria in Grezzana).
XIII sec. - XIV sec. (costruzione intero bene)
E’ probabile che tra XIII e XIV sec. la chiesetta edificata dai monaci sia stata ricostruita o ampliata in forme romaniche. Il campaniletto, appartenente all’edificio altomedievale, venne in questa fase ulteriormente innalzato con la chiusura della pre-esistente cella campanaria e la costruzione sopra di essa di una cella in stile romanico.
1440 - 1440 (erezione in parrocchia fonte battesimale)
Nel 1440 la chiesa di S. Apollinare in Lugo, ottenne il diritto di battezzare, divenendo quindi parrocchia (lo si evince dalla data incisa sul fonte battesimale, tutt’ora visibile ed utilizzato). La scelta del parroco, nominato con il titolo di priore, spettava all’abate di S. Zeno, il quale aveva diritto di giudicare sia le cause civili che quelle religiose.
1685 - 1685 (visita pastorale carattere generale)
Dalla visita pastorale dell’abate di S. Zeno del 1685 si ricava qualche dato sulla struttura della chiesa, che allora era ad aula unica ed oltre all’altar maggiore, intitolato a S. Apollinare, era adornata di sette altari (intitolati a: S. Valentino, S. Rosario, S. Francesco d’Assisi, S. Pietro, Purificazione della Beata Vergine, S. Antonio da Padova e S. Giobbe.)
1749 - 1756 (ampliamento intero bene)
Tra 1749 e 1756 la chiesa parrocchiale di Lugo venne ampliata nelle forme attuali. La facciata appartiene a tale fase costruttiva.
1792 - 1792 (Soppressione monastero benedettino di S. Zeno carattere generale)
Nel 1792 venne soppresso il monastero benedettino di S. Zeno. Ebbe così termine la secolare dipendenza di Lugo dal cenobio cittadino.
XIX sec. - XIX sec. (erezione campanile )
Il nuovo campanile venne edificato nel corso del XIX sec., forse nel 1886 come lascerebbe intendere l’iscrizione rinvenuta recentemente all’ultimo piano della torre. L’antico campani letto venne mantenuto.
1975 - 1976 (restauro intero bene)
Del 1975 è un consistente intervento di restauro dell’intero edificio che portò anche al rifacimento della volta della navata con struttura portante in ferro. In tale occasione l’oratorio adiacente alla chiesa venne convertito in cappella feriale. L’edificio, rinnovato e restaurato, venne inaugurato nel 1976 dal vescovo Mons. Giuseppe Carraro (1958-1978).
1983 - 1983 (restauro campanile)
Del 1983 è il restauro della torre campanaria.
2000 - 2000 (tinteggiatura interno)
Risale al 2000 la tinteggiatura interna della chiesa. Progetto a cura dell’arch. Gianfranco Dalle Pezze.
2002 - 2002 (rifacimento e tinteggiatura copertura ed esterno)
Del 2002 è il rifacimento del manto di copertura e l’intonacatura e tinteggiatura dei paramenti esterni. Progetto a cura dell’arch. Gianfranco Dalle Pezze.
Cimiteri a VERONA
Onoranze funebri a VERONA
