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Chiese in Provincia di Verona - città di : Chiesa di Maternità di San Marco Evangelista
Chiesa di Maternità di San Marco Evangelista
Chiesa di San Marco Evangelista
Dettagli
La chiesa di Mazzano è collocata in posizione dominante sulla sottostante vallata di Negrar. Dal sagrato prospiciente l'ingresso il visitatore può godere di un panorama che nelle giornate di sole spazia fino al Lago di Garda. In base al ritrovamento di una epigrafe di epoca romana dedicata a Giove, ora murata sul lato occidentale, si è ipotizzato che alla chiesa pre-esistesse un tempio pagano. Il primo edificio di culto cristiano, dedicato a S. Fermo, venne edificato verso il XII sec. Si trattava di una cappella, di piccole dimensioni, in stile romanico. Essa fu soggetta alla pieve di S. Martino di Tours in Negrar fino alla metà del XV sec., per poi passare, insieme alle cappelle di Torbe, Fane e Cerna, sotto la cura animarum della chiesa parrocchiale di S. Paolo in Prun. A partire dal XVI sec. nei documenti si registra il cambio di intitolazione del tempio, da S. Fermo a S. Marco, forse in omaggio alla Repubblica di Venezia. Ricostruita nelle forme attuali nel 1757, fu svincolata dalla parrocchia di Prun ed eretta in parrocchia autonoma nel 1942. Esternamente si presenta con facciata neoclassica orientata a settentrione. L'interno è caratterizzato da presbiterio di forma quadrata dal quale si diramano perpendicolarmente la navata principale, movimentata da una cappella laterale dedicata a S. Anna, e la cappella feriale. Soffittatura a botte nella navata principale e a doppia falda in latero-cemento nei bracci laterali, copertura in coppi. Pavimentazione in piastrelle quadrate di marmo rosso verona e calcare bianco. Nella chiesa è conservata una pala raffigurante la "Presentazione della Vergine al Tempio" opera attribuita al pittore veronese Nicola Marcola (1736-1770), ora custodita nella cappella di S. Anna. Buone le condizioni di conservazione dell'edificio.
Pianta
Pur denunciando in facciata un impianto a tre navate, la chiesa si presenta ad unica navata rettangolare, con presbiterio allungato e rialzato di due gradini concluso dall’abside a fondale piatto. Sul fianco orientale dell’aula, in posizione prossima all’ingresso, un’apertura immette nella piccola cappella a pianta rettangolare dedicata alla Vergine di Lourdes; sullo stesso lato dell’aula una semi-cappella ospita su un piano rialzato l’altare di S. Anna. Il fianco orientale del presbiterio si apre verso una seconda navatella rettangolare che si sviluppa ortogonalmente all’asse maggiore della chiesa. Compresa tra questi due corpi di fabbrica si eleva la torre campanaria, fiancheggiata da un corpo edilizio minore ospitante il locale della sacrestia, comunicante internamente con entrambe le navate. Sul fianco meridionale ed occidentale della chiesa si affiancano alcuni ambienti parrocchiali ed i locali della canonica. L’ingresso principale, con bussola lignea interna, è preceduto all’esterno da tre gradini; l’ingresso dalla navata minore presenta una soglia leggermente rialzata rispetto al livello del sagrato.
Facciata
Facciata a salienti, orientata a settentrione. Il corpo centrale è decorato con due lesene di ordine tuscanico, in mezzo alle quali si apre il portale di ingresso di forma rettangolare, sovrastato da un piccolo frontone. Più in alto una finestra semicircolare illumina l'interno. Il frontone non presenta elementi architettonici di rilievo. Sul vertice sommitale campeggia una tozza croce litica. Nei due corpi laterali è aperta una finestra, anch'essa a forma di mezzaluna.
Preesistenze
A testimonianza di una probabile preesistenza di un tempio arusnatico sul luogo ove sorge la chiesa di S. Marco, sul fianco occidentale del complesso parrocchiale è murato un cippo recuperato negli scavi del 1690, ritenuto la base di una statua di Giove Falvenne, riportante un’iscrizione nella quale si ricorda il nome del “mandato” Lucio Calpurnio, che fece costruire il tempio con seicento sesterzi.
Strutture di elevazione
Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante costituita da conci squadrati di pietra calcarea locale legati co
ante 1222 - 1222 (origini e costruzione intero bene)
La prima notizia inerente l'esistenza di una chiesa a Mazzano, proviene dal testamento di tale Jacopo da Pevecano, il quale, in data 30 marzo 1222, disponeva lasciti a favore di numerose chiese della vallata di Negrar, tra le quali figura anche quella di Mazzano, allora intitolata a S. Fermo. Ai tempi era probabilmente una cappella di piccole dimensioni, dipendente dalla pieve di S. Martino di Tours in Negrar.
1456 - 1458 (soggezione a S. Paolo in Prun carattere generale)
Stando al verbale della visita pastorale del vescovo Ermolao Barbaro (1458), a partire dal 1456, anno della costituzione in parrocchia della chiesa di S. Paolo in Prun, la cappella di Mazzano, insieme a quelle di Torbe, Fane e Cerna, venne ad essa assoggettata. Il rector di Prun aveva l'obbligo di celebrare nelle suddette cappelle una volta la settimana ed in particolari festività.
ante 1666 - 1666 (cambio di intitolazione carattere generale )
Nel mese di maggio del 1666 giunse a Mazzano in visita pastorale il vescovo di Verona Sebastiano Pisani I (1653-1668). Descrive la chiesa a navata unica, dotata di unico altare con portatile e dotata di cimitero. Non viene più chiamata chiesa di S. Fermo bensì chiesa di S. Marco. Il cambiamento del Santo titolare può essere interpretato come un omaggio alla Repubblica di Venezia, a cui la città di Verona era da secoli legata.
1666 - 1699 (erezione altare della Vergine)
Tra 1666 e 1699, cioè tra la visita del vescovo Pisani I e del vescovo Barbarigo (1697-1714), gli altari della chiesetta divennero due, con l'edificazione di un secondo, laterale, dedicato alla Vergine.
1690 - 1690 (restauro intero bene)
In occasione di alcuni lavori di restauro alla chiesetta, sotto la mensa dell'altar maggiore emerse una epigrafe dedicata a Giove Ottimo Massimo, ora murata sul lato meridionale dell'edificio, in prossimità dell'ingresso. Tale ritrovamento permette di ipotizzare l'esistenza di un tempio pagano di epoca romana, preesistente alla chiesetta di Mazzano, probabilmente dedicato a Giove.
1757 - post 1757 (ricostruzione intero bene)
Verso la metà del XVIII sec., gli abitanti di Mazzano, in aumento demografico, sentirono l'esigenza di ingrandire la loro chiesa. Nel 1757 chiesero licenza vescovile per poter lavorare anche nei giorni festivi, al fine di completare celermente i lavori. La chiesa assunse così l'aspetto attuale, rendendo praticamente illeggibili le strutture precedenti, eccezion fatta per il campanile, la cui tessiture muraria evidenzia chiaramente le diverse fasi costruttive. Risultò un edificio con facciata neoclassica ed interno a navata unica, con una cappella laterale dedicata a S. Anna ed una cappelletta dedicata alla Vergine di Lourdes dove è custodito il fonte. Dal presbiterio di forma quadrata si diparte poi una cappella feriale perpendicaolare alla navata.
1942/09/08 - 1942/09/08 (erezione in parrocchia carattere generale)
L'8 settembre del 1942 la chiesa di Mazzano venne svincolata da S. Paolo in Prun e costituita in parrocchia con il titolo di chiesa parrocchiale della Maternità di S. Marco Evangelista. Decreto del vescovo di Verona Girolamo Cardinale (1923-1954).
Cimiteri a VERONA
Onoranze funebri a VERONA
