Chiese in Provincia di Verona - città di : Chiesa di San Zeno

Chiesa di San Zeno
S. Zeno

VERONA
Santa Maria in Stelle, Verona (VR)
Culto: Cattolico
Diocesi: Verona
Tipologia: chiesa
La chiesetta di S. Zeno in Vendri ha origini molto antiche. Essa sorge su un precedente tempio romano (datato al I sec. d.C.) che tra IV e V sec. venne riconvertito in edificio di culto cristiano e dedicato a S. Zeno. Gravemente danneggiata dai terremoti del 1117 e del 1183 la chiesetta venne ricostruita nel luogo attuale tra XII e XIII sec. Un importante intervento di restauro, finanziato dalla nobile famiglia dei Giusti, risale alla prima metà del XVIII sec. Risale al 2012 un organico... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesetta di S. Zeno in Vendri ha origini molto antiche. Essa sorge su un precedente tempio romano (datato al I sec. d.C.) che tra IV e V sec. venne riconvertito in edificio di culto cristiano e dedicato a S. Zeno. Gravemente danneggiata dai terremoti del 1117 e del 1183 la chiesetta venne ricostruita nel luogo attuale tra XII e XIII sec. Un importante intervento di restauro, finanziato dalla nobile famiglia dei Giusti, risale alla prima metà del XVIII sec. Risale al 2012 un organico intervento di restauro dell’intero bene. Esternamente oggi si presenta con semplice facciata a capanna rivolta ad occidente. Campanile addossato parzialmente inglobato nel fianco settentrionale della chiesa, all’altezza dell’intersezione tra aula e presbiterio. Planimetria ad unica aula rettangolare di modeste dimensioni con presbiterio absidato emergente rialzato di due gradini. La navatella è coperta da una volta a botte in cartongesso con unghie laterali; il catino absidale, realizzato in mattoni, è intonacato e tinteggiato verso l’intradosso. La pavimentazione è in pianelle di cotto. Copertura a due falde con struttura lignea portante e manto in coppi di laterizio. Le parete interne sono ritmate da sottili lesene a sostegno di un’alta trabeazione modanata. Al centro della parete absidale è collocata una tela seicentesca raffigurante la Madonna del Rosario con il Bambino in braccio, tra S. Zeno e S. Antonio da Padova. Buone le condizioni di conservazione dell’edificio.

Pianta

Oratorio di modeste dimensioni con impianto planimetrico ad unica aula rettangolare con asse maggiore longitudinale, presbiterio rialzato di due gradini chiuso da una parete absidata emergente a sviluppo semicircolare. L’ingresso principale si apre al centro della parete di facciata verso un ridotto sagrato antistante direttamente prospiciente la strada comunale. Sul lato settentrionale del presbiterio si addossa la torre campanaria, in parte inglobata nella struttura muraria della chiesa; è presente un ingresso secondario, comunicante con l’abside, in corrispondenza del vano a piano terra del campaniletto.

Facciata

Facciata a capanna rivolta ad occidente. Al centro si apre il portale d’ingresso di forma rettangolare sormontato da cimasa retta da due mensolette modanate sulla quale si imposta una lunetta decorata con un affresco recente raffigurante il Santo patrono. Sul vertice sommitale è posta una pigna in pietra (probabilmente “foculus” di completamento di un’ara funebre romana) nella quale è infissa una croce in ferro.

Strutture di elevazione

Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di conci di pietra calcarea a spigolo vivo legati con malta di calce. I paramenti murari esterni si presentano in parte intonacati; le pareti interne sono intonacate e tinteggiate.

Strutture di orizzontamento e/o voltate

L’ambiente dell’aula è coperto da una volta a botte in cartongesso a sezione semi-ellittica, con unghie laterali (due su ciascun lato), intonacata e tinteggiata verso l’intradosso. La semi-calotta sferica a chiusura del vano absidale è realizzata con struttura muraria in mattoni pieni di laterizio, intonacata e tinteggiata.

Coperture

La struttura portante della copertura a due falde è realizzata con un’intelaiatura lignea costituita da una trave di colmo centrale e falsi puntoni laterali inclinati; copertura a padiglione a quattro falde con struttura lignea portante a chiusura dell’abside; orditura secondaria costituita da arcarecci con sovrastante assito ligneo; manto di copertura in coppi di laterizio.

Pavimenti e pavimentazioni

La pavimentazione interna dell’aula e del presbiterio è realizzata in pianelle di cotto. Il piano del presbiterio è rialzato con due gradini realizzati in blocchi squadrati di pietra calcarea rosata. Il modesto sagrato esterno è pavimentato in ciottoli di fiume con fascia centrale lastricata in pietra bianca.

Prospetti interni

Il modesto e raccolto spazio interno dell’Oratorio, d

844 ante - 844 (origini e costruzione intero bene)

Il toponimo Vendri deriva dal latino Vico Veneris (villaggio di Venere) in virtù del fatto che in questa zona nel I sec. d.C. venne edificato un tempio romano dedicato a Venere, che tra il IV ed il V sec. venne convertito, sfruttando le preesistenti strutture pagane, in edificio di culto cristiano. Le fonti scritte tacciono fino all’844 anno in cui in un documento viene citata per la prima volta la chiesetta di S. Zeno in Vendri. Si tratta di una permuta di due terreni tra il diacono Audone, che nell’860 diverrà vescovo di Verona e Gundino, prete e rettore dello xenodochio di S. Zeno in Vendri.

1117 - 1183 (crollo e ricostruzione intero bene)

La chiesetta di S. Zeno crollò e venne abbandonata, probabilmente in seguito ai violenti terremoti che colpirono il nord Italia tra 1117 e 1183. La comunità cristiana dei Vendri lo ricostruì poco dopo, ma non nello stesso luogo bensì nella sede e con le forme attuali.

XVII sec. - XVII sec. (visite pastorali carattere generale)

Nel corso del XVII si registrano le prime visite pastorali alla chiesetta di Vendri. Il primo a recarvisi fu il vescovo Marco Giustiniani (1631-1649) che la definisce cappella campestre sotto la giurisdizione della vicina chiesa parrocchiale di S. Maria in Stelle. Nel 1659 il vescovo Sebastiano Pisani I (1563-1668) la chiuse al culto in quanto sprovvista del necessario per celebrare degnamente. La sospensione dalle funzioni rimase in vigore anche nel corso dell’episcopato del vescovo Sebastiano Pisani II (1668-1690), del vescovo Pietro Leoni (1691-1697) e del vescovo Francesco Barbarigo (1697-1714) che nella visita pastorale del 1700 segnala il crollo del tetto.

1716 - 1741 ante (restauro intero bene)

La chiesetta di S. Zeno nel 1716 risulta diroccata ed ancora chiusa al culto. La comunità di Vendri non dispone dei mezzi economici necessari per intervenire. Si offre di finanziarne il restauro il Conte Giovanni Battista Giusti, la cui famiglia possiede vasti terreni nella zona. Nel suo testamento, datato 1741, il nobile dichiara “di aver fatto restaurare la chiesa del Comune di Vendri intitolata a S. Zeno a mie spese”. E’ verosimile ipotizzare che il restauro sia occorso in un periodo compreso tra il 1716 ed il 1720.

1980 - 1980 (restauro e scavo tetto ed intercapedine)

Risale al 1980 un intervento di restauro sul tetto della chiesa. In tale occasione venne anche scavata una intercapedine lungo tutto il perimetro dell’edificio, al fine di eliminare l’umidità di risalita dal terreno circostante.

2010 - 2012 (restauro intero bene)

Nel 2010, a causa di infiltrazioni di acqua piovana dal coperto, crollò parte della controsoffittatura. La chiesa venne pertanto chiusa al culto. Risale al 2012 l’intervento di sostituzione del coperto e del sottotetto e di restauro dei paramenti interni ed esterni. Progetto a cura dell’arch. Fabrizio Marchesini.

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