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Chiese in Provincia di Verona - città di : Chiesa di Sant'Antonio Abate
Chiesa di Sant'Antonio Abate
S. Antonio Abate
Dettagli
Ignote sono le origini della chiesa del Chievo, che inizialmente era dedicata alla Beata Vergine ed era soggetta alla chiesa parrocchiale di S. Procolo. Il Biancolini la attribuisce al 1443. Altri ne collocano la costruzione al XII sec. Il primitivo edificio non sorgeva nel luogo dell’attuale parrocchiale, ma era situato in prossimità delle mura cittadine. Quando nel 1518 la Repubblica di Venezia, per motivi di carattere militare, ordinò la distruzione di qualsiasi edificio nel raggio di un miglio dalle mura (spianata), la chiesa della Beata Vergine, insieme ad altre (S. Massimo ad es.), venne abbattuta. Qualche anno dopo l’edificio venne ricostruito più a nord, in riva al fiume Adige, su di un clivus o rilievo, da cui deriva il toponimo del paese. In questi anni alla primitiva dedicazione alla Vergine si aggiunse quella a S. Antonio Abate, che nel corso dei decenni prese il sopravvento. Eretta in parrocchia nel 1595, venne ampliata e rinnovata nel corso del XVIII sec. A partire dal 1770, anno di soppressione dell’abbazia di S. Zeno Maggiore, divenne di proprietà dicoesana. Consacrata nel 1900, nel 1937 la chiesa venne ampliata in direzione della facciata con la costruzione di due nuove campate. L’innalzamento dell’ attuale torre campanaria risale al 1954. Esternamente l’edificio di presenta con facciata a salienti. Orientamento ad occidente. Torre campanaria situata a lato del fianco meridionale della chiesa. Impianto planimetrico a tre navate separate da due file di arcate a tutto sesto; la navata maggiore si prolunga con il vano quadrangolare del presbiterio, rialzato di due gradini e concluso con il coro semicircolare. L’ambiente interno si caratterizza per l’intenso e sovrabbondante apparato decorativo che adorna le pareti con rivestimenti in marmi policromi e con il pregevole ciclo pittorico della “Via Crucis”, opera dei pittori Agostino Pegrassi e Adolfo Mattielli; l’invaso della navata centrale è coronato da una trabeazione sostenuta da lesene ioniche; nella parete absidale un’edicola in marmo inquadra un affresco del XVI sec. raffigurante la “Pietà con S. Pietro martire e S. Antonio Abate”, proveniente dalla primitiva chiesa parrocchiale. Le navate sono coperte da una teoria di volte a crociera decorate con cornici policrome a motivi floreali opera del pittore Negrini; dello stesso autore la decorazioni della volta a botte unghiata che sovrasta il presbiterio. Copertura a due falde in corrispondenza della navata centrale, ad unica falda lungo le navate laterali, con travature e capriate lignee portanti e manto in coppi di laterizio. La pavimentazione della navata centrale è realizzata in quadrotte di marmo rosso Verona e pietra bianca; le navate minori presentano una pavimentazione in seminato alla veneziana; il piano del presbiterio è pavimentato in lastre di travertino bianco.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico di tipo basilicale a tre navate separate da due file di sei pilastri con asse maggiore longitudinale; la navata maggiore si prolunga con il vano a pianta quadrangolare del presbiterio, rialzato di due gradini e concluso con il coro a sviluppo semicircolare; il presbiterio si apre su entrambi i lati verso due cappelline con altare, rialzate di due gradini e protette da balaustrata, collocate a chiusura della navate minori: la cappella di S. Giuseppe sul lato meridionale, la cappella della Madonna del Rosario sul lato opposto; da quest’ultima avviene l’accesso alla cappella feriale ed alla sacrestia. L’ingresso principale della chiesa si apre al centro della parete di facciata; è presente un’entrata laterale sul fianco meridionale dell’aula (navata destra). Gli immobili che completano il complesso parrocchiale (casa canonica e centro parrocchiale) insistono in corrispondenza dei lati orientale e settentrionale della chiesa. La torre campanaria si eleva isolata sul lato meridionale della chiesa.
Facciata
Facciata a salienti. Orientamento ad occidente. Al centro del corpo centrale, inq
1443 ante - 1443 (origini e costruzione intero bene)
Le origini della chiesa di Chievo si possono far risalire alla chiesetta della Beata Maria, esistente, secondo il Biancolini, sin dal 1443, ma probabilmente ancora più antica. Era cappella soggetta alla chiesa parrocchiale di S. Procolo in Verona, a sua volta soggetta all’abbazia di s. Zeno Maggiore.
1518 - 1518 post (ricostruzione intero bene)
La repubblica di Venezia, al fine di adeguare alla guerra d’artiglieria le difese di Verona, nel 1518 ordinò l’abbattimento di qualsiasi fabbricato, civile e religioso, nel raggio di un miglio dalle mura cittadine (spianata). La cappella di S. Maria, allora situata in prossimità della cinta magistrale,venne abbattuta e ricostruita nel luogo attuale, su un clivus o rilievo, da cui deriva il toponimo Chievo. In seguito alla ricostruzione alla dedicazione originaria comincia ad essere affiancata la dedicazione a S. Antonio Abate.
1595 - 1595 (erezione in parrocchia carattere generale)
L’erezione in parrocchia risala al 1595.
XVIII sec. - XVIII sec. (rinnovamento intero bene)
L’edificio nel corso del XVIII sec. venne ampliato e rinnovato secondo il gusto neoclassico del periodo.
1770 - 1778 (passaggio alla Diocesi di Verona carattere generale)
La chiesa del Chievo, fino ad allora soggetta all’abbazia di S. Zeno, nel 1770 passò sotto la giurisdizione del vescovo di Verona. Otto anni più tardi la chiesa fu solennemente dedicata a S. Antonio Abate. L’evento è ricordato da una iscrizione incisa sull’architrave del portale d’ingresso, il cui testo recita: “D.O.M. DIVOQUE ANTONIO ABATI DICATUM MDCCLXXVIII”.
1900/09/30 - 1900/09/30 (consacrazione carattere generale)
L’edificio venne consacrato il 30 settembre del 1900 dal vescovo di Verona Bartolomeo Bacilieri (1900-1923).
1937 - 1946 (ampliamento e decorazione interna intero bene)
Nel 1937 la chiesa di S. Antonio Abate venne ampliata in lunghezza con la costruzione di due campate ed il conseguente rifacimento della facciata (che venne riedificata praticamente identica a quella demolita). Nello stesso anno venne anche posata la pavimentazione delle navatelle laterali in seminato veneziano Tra 1937 e 1946 l’interno fu decorato dagli artisti Agostino Pegrassi (il 13 ottobre 1900- e Adolfo Mattielli. Carlo Donati, Agostino Pegrassi, Albano Vitturi: arte sacra a Verona (1900-1950), N. Pozza editore, 2000.
1954 - 1956 (erezione campanile)
Risale al 1954 l’erezione della attuale torre campanaria. La vecchia torre venne demolita nel 1956, due anni dopo l’erezione della nuova. Per un biennio, dunque, la chiesa del Chievo ebbe ben due campanili.
2006 - 2006 (facciate e statue acroteriali esterno)
Risale al 2006 l’intervento di restauro sulle facciate e sulle statue acroteriali. Progetto a cura dell’arch. Michelangelo Pivetta.
2008 - 2008 (manutenzione straordinaria copertura)
Risale al 2008 l’intervento di manutenzione straordinaria della copertura della chiesa. Progetto a cura dell’arch. Michelangelo Pivetta.
Cimiteri a VERONA
Onoranze funebri a VERONA
