Chiese in Provincia di Verona - città di : Chiesa dei Santi Giorgio e Antonino Martiri

Chiesa dei Santi Giorgio e Antonino Martiri

VERONA
Via Chiesa, 33 - Fane, Negrar (VR)
Culto: Cattolico
Diocesi: Verona
Tipologia: chiesa
I primi documenti inerenti la presenza di una cappella a Fane, risalgono al 1222. Tale chiesetta dipendeva origianriamente dalla vicina Pieve di S. Martino in Negrar. Nel 1529 entra sotto la sfera d'influenza della neo-parrocchia di S. Paolo in Prun. In seguito alle suppliche dei fedeli del luogo, costretti ad affrontare una scomoda strada per recarsi a Prun a ricevere i sacramenti, il vescovo Alberto Valier nel 1628 eresse Fane in parrocchia, con il titolo di parrocchia dei SS. Giorgio e... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

I primi documenti inerenti la presenza di una cappella a Fane, risalgono al 1222. Tale chiesetta dipendeva origianriamente dalla vicina Pieve di S. Martino in Negrar. Nel 1529 entra sotto la sfera d'influenza della neo-parrocchia di S. Paolo in Prun. In seguito alle suppliche dei fedeli del luogo, costretti ad affrontare una scomoda strada per recarsi a Prun a ricevere i sacramenti, il vescovo Alberto Valier nel 1628 eresse Fane in parrocchia, con il titolo di parrocchia dei SS. Giorgio e Antonino Martiri. La chiesa attuale è frutto della ricostruzione occorsa tra 1769 e 1781. Esternamente si presenta con facciata neoclassica pseudotetrastila a capanna. Internamente ha pianta ad aula unica, movimentata da quattro cappelle laterali ed abside semicircolare. Bella la torre campanaria. Degna di nota la pala d'altare raffigurante "S. Giorgio che uccide il drago", opera del pittore Augusto Ugolini, datata 1822.

Pianta

Impianto ad unica navata rettangolare con asse maggiore longitudinale; il presbiterio, ridotto in larghezza rispetto all’aula e rialzato di due gradini, presenta una pianta quadrangolare e si conclude con un abside emergente a pianta semicircolare. Lungo i fianchi laterali della navata, si dispongono i quattro altari minori, due per lato, alloggiati all’interno di sfondamenti ricavati nella sezione muraria: gli altari del Sacro Cuore e della Vergine Addolorata, sul lato destro, gli altari di S. Antonio e della Madonna del Rosario sul lato opposto. Due nicchie si aprono nella pareti d’ambito, in prossimità dell’ingresso, di cui quella sinistra ospitante il fonte battesimale. Ai lati del presbiterio si aprono due aule minori a pianta rettangolare, accessibili dalla navata e poste al medesimo livello del presbiterio, con cui risultano comunicanti. Parte dell’ambiente ricavato sul fianco destro è adibito a sacrestia. L’ingresso principale, superata la bassa scalinata esterna, presenta una bussola lignea interna cui si sovrappone la cantoria; l’ingresso minore, che si apre lungo il fianco destro della navata, è raggiungibile percorrendo un corridoio compreso nel corpo di fabbrica della canonica, con accesso dal fronte principale di quest’ultima. Lungo il fianco nord-occidentale della chiesa si colloca l’Oratorio, mentre sul lato opposto la casa canonica si sviluppa ortogonalmente all’asse maggiore della chiesa.

Facciata

Facciata a capanna, pseudotetrastila. Due gradini conducono al portale d'ingresso rettangolare in pietra rosa della Valpolicella, sul cui artchitrave (riportante la data MDCCLXXXI) poggia un piccolo frontone in pietra rosa anch'esso. Sopra l'ingresso, in una nicchia, è contenuta la statua del cardinale Bartolomeo Bacilieri, che consacrò la chiesa. Più in alto una finestra rettangolare illumina l'interno. Ai lati dell'ingresso due coppie di paraste di ordine ionico, poggianti su due alte zoccolature, sostengono la trabeazione del frontone, impreziosito all'interno della cornice con una decorazione a dentatura. Sul vertice sommitale campeggia una esile croce ferrea, su quelli laterali due urne acroteriali.

Strutture di elevazione

Le strutture portanti verticali sono realizzate con muratura in conci di pietra calcarea della Lessinia con apparecchiatura a corsi regolari e legati con malta di calce. I paramenti esterni ed interni presentano un rivestimento ad intonaco. Sono presenti contrafforti murari esterni lungo i fianci laterali della navata.

Strutture di orizzontamento e/o voltate

La navata è coperta da una volta in muratura scandita in cinque campate da costolature in aggetto, in cui si alternano porzioni di ampiezza minore voltate a botte semplice, con tratti corrispondenti alle campate maggiori voltate a botte con unghie laterali. La struttura voltata a copertura dell’area presbiterale, è definita dalla successione di tre campate intervallate da costolonature in aggetto, di cui la prima a botte, la seconda a botte con unghie laterali, e l’ultima, sovrapposta all’abside, suddivisa

1222 - 1458 (origini e costruzione intero bene)

I primi documenti inerenti la presenza di una cappella a Fane, intitolata a S. Antonino, risalgono al 30 marzo del 1222, anno in cui tale "Januario de Pevecano", originario di Prun, lasciò un legato testamentario pari a denari 10 alla ecclesie Sancti Antolini de Faene. Altro testamento interessante è quello redatto da tale Calapino del fu Baldo, il quale desiderava farsi seppellire presso apud ecclesiam Sancti Antolini de Fanis". Dalla visita pastorale del vescovo Ermolao Barbaro (1453-1471), a Fane nel 1458, veniamo a sapere che allora S. Antonino era una cappella "sine cura", dipendente dalla pieve di S. Martino in Negrar. Il cappellano proveniva da Prun.

1529 - 1529 (sussidiarietà alla chiesa di San Paolo in Prun carattere generale)

Il 27 settembre 1529 la chiesa di S. Paolo in Prun diviene parrocchiale. All'interno del territorio della parrocchia si annoverano le cappelle non curate di S. Pietro in Torbe, S. Marco in Mazzano e S. Antonino in Fane.

1529 - 1541 (erezione altare laterale)

Tra 1529 e 1541, il vescovo Giberti (1524-1543) si recò a Fane ben quattro volte. Dalle sue relazioni si ricava qualche elemento sulla struttura della chiesa che a quel tempo era a navata unica e dotata di campanile e di cimitero. L'edificio appare in condizioni abbastanza precarie, soprattutto il tetto ("indiget reparatione et maxime in tecto"). Nell'arco di tempo compreso tra la prima visita del 1529 e l'ultima del 1541 venne eretto un altare laterale dedicato a S. Bartolomeo.

1594 - 1594 (cambio dedicazione carattere generale)

Il vescovo Agostino Valier (1565-1605) a Fane nel 1594, la chiama ecclesia Sancti Georgii de Fanis. Ribadisce poi la dipendenza dalla parrocchiale di Prun ("est capella Pruni et rector Pruni antedictus semel in mense missam celebrat").

1628/11/24 - 1628/11/24 (erezione in parrocchia carattere generale )

In seguito alle suppliche dei fedeli, che chiedevano di svincolarsi dalla parrocchiale di Prun, ritenuta difficile e scomoda da raggiungere, soprattutto per i bimbi battezzandi, il vescovo Alberto Valier (1606-1630), in data 24 novembre 1628, eresse in parrocchia la chiesa di Fane con il titolo di parrocchia dei SS. Giorgio e Antonino in Fane.

1658 - 1658 (cambio dedicazione altare laterale)

Quando nel 1658 giunse a Fane il vescovo Sebastiano Pisani I (1653-1668) visitò il SS. Sacramento dell'Eucarestia ed in fonte battesimale (bipartitum), entrambe in buone condizione. La cappella laterale precedentemente dedicata a S. Bartolomeo è ora intitolata alla Beata Vergine del Santissimo Rosario. Ci informa anche che la chiesa è dotata di piccola sagrestia.

1769 - 1781 (Ricostruzione Intero bene )

Nella seconda metà del XVIII sec. si decise di erigere una chiesa, quella attuale, più capiente, per i fedeli in aumento demografico. Dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni i lavori presero il via nel 1769. La data 1781 incisa sull'architrave del portale d'ingresso è la data di fine lavori. Risultò un edificio a navata unica con due altari laterali, uno dedicato a S. Antonio e l'altro al Sacro Cuore.

1809 - 1855 (erezione altari laterali)

Tra 1809 e 1855 vennero erette altre due cappelle laterali, intitolate rispettivamente alla Vergine Addolorata e alla Madonna del Rosario, quest'ultimo "ex voto cholera erectum".

1907/08/17 - 1907/08/17 (consacrazione carattere generale)

L'altare e la chiesa di Fane vennero consacrati il 17 agosto 1907 dal vescovo Bartolomeo Bacilieri (1900-1923).

Mappa

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