Chiese in Provincia di Verona - città di Isola Della Scala: Chiesa di Santo Stefano

Chiesa di Santo Stefano
S. Stefano

VERONA / ISOLA DELLA SCALA
Via Rimambranza, 2 - Isola della Scala (VR)
Culto: Cattolico
Diocesi: Verona
Tipologia: chiesa
Le origini della pieve di S. Stefano a Isola della Scala sono molto antiche, da alcuni collocate al X sec. Citata per la prima volta nel 1074, viene poi menzionata nella famosa bolla di papa Eugenio III del 1145. L'edificio di cui parlano i documenti, è andato oggi quasi completamente obliterato dalla costruzione della nuova chiesa cinquecentesca. Esternamente l'edificio presenta una facciata marcatamente rinascimentale. Pianta a croce latina, caratterizzata da un'aula molto ampia, sia in... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

Le origini della pieve di S. Stefano a Isola della Scala sono molto antiche, da alcuni collocate al X sec. Citata per la prima volta nel 1074, viene poi menzionata nella famosa bolla di papa Eugenio III del 1145. L'edificio di cui parlano i documenti, è andato oggi quasi completamente obliterato dalla costruzione della nuova chiesa cinquecentesca. Esternamente l'edificio presenta una facciata marcatamente rinascimentale. Pianta a croce latina, caratterizzata da un'aula molto ampia, sia in lunghezza che in larghezza, movimentata lateralmente da quattro cappelle per ciascun lato ed intersecata da un transetto terminante in due vaste cappelle. Abside semicircolare. Soffittatura a capriate lignee a vista, copertura a doppia falda in coppi. Pavimentazione in lastre squadrate di marmo rosso e bianco. Buone le condizione di conservazione, in particolare in seguito all'intervento condotto tra 2012 e 2013 (restauro della facciata e manutenzione straordinaria della copertura). All'interno sono conservate una pala del Giolfino ( SS. Lorenzo e Agostino, altare di S. Lorenzo) e una del Prunati (SS. Elisabetta e Giovanni Battista, altare di S. Giuseppe).

Pianta

La chiesa presenta un impianto planimetrico ad unica ampia aula rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare di larghezza ridotta rispetto l’aula, rialzato di sei gradini e articolato su due livelli, concluso da un’abside emergente a sviluppo semicircolare. Lungo i fianchi dell’aula si collocano gli altari laterali, quattro su ciascun lato, alloggiati all’interno di ridotti sfondamenti delle pareti d’ambito, ad eccezione del primo altare sinistro, ospitato in una cappellina in parte emergente, e dei due altari che su entrambi i lati precedono il presbiterio, inseriti in un’ampia cappella laterale absidata a sviluppo semicircolare. Lungo la parete meridionale, a partire dall’ingresso, si trovano gli altari di S. Lorenzo (con il fonte battesimale), del Comune, di S. Giuseppe e l’altare della Madonna in Trono; sul lato opposto: gli altari di S. Caterina d’Alessandria, di S. Luigi, di S. Carlo e l’altare del Crocefisso (o della Carità). Sul fianco settentrionale del presbiterio si colloca la cappella del SS. Sacramento, ora adibita a cappella penitenziale; sul lato opposto si trova l’ambiente della sacrestia vecchia, da cui avviene l’accesso alla sacrestia nuova. Sul lato occidentale della chiesa si sviluppano alcuni ambienti di servizio. L’ingresso principale della chiesa, con bussola lignea interna, si apre al centro della parete di facciata verso l’ampio sagrato antistante; lungo il fianco meridionale della navata è presente un ingresso laterale.

Facciata

Facciata rinascimentale caratterizzata da un ampio e monumentale impaginato, tripartito dell’ordine gigante delle due paraste corinzie che, nella partitura centrale del prospetto, sorreggono un frontone spezzato con cornice a semplice modanatura e pinnacoli sommitali. Una cornice marcapiano suddivide la facciata in due registri sovrapposti: in quello inferiore, compreso tra due paraste corinzie di ordine minore, si aprono quattro alte monofore arcuate e, al centro, il portale di ingresso; il settore centrale del registro superiore è occupato da una trifora ad arcatelle a tutto sesto; un oculo circolare si apre nel timpano del frontone sommitale.

Strutture di elevazione

Le strutture di elevazione sono realizzate in muratura portante di mattoni pieni di laterizio a tessitura regolare, legati con malta di calce. Nella costruzione della chiesa sono stati impiegati materiali recuperati dal precedente edificio, tra cui laterizio romani. I paramenti esterni, ad eccezione della parete di facciata, si presentano in generale privi di intonacatura (si conservano limitati lacerti di intonaco fortemente degradato). Sono presenti tiranti metallici in corrispondenza dell’imposta degli arconi in muratura con introducono le due cappelle laterali maggiori.

Strutture di orizzontamento e/o voltate

1074 - 1145 (origini e costruzione intero bene)

Le origini della pieve di Isola della Scala sono molto antiche. L'intitolazione a Santo Stefano protomartire suggerisce una fondazione anteriore al X sec. Il primo documento certo inerente la pieve risale al 1074, anno in cui tale Vulgara detta Vualda, moglie del giudice Senticone vendette una pezza di terra "in loco et fundo Baniolo" a Giovanni, suddiacono della chiesa di S. Stefano e al fratello Pietro, abitanti in "Isola Zenese". L'esistenza di un suddiacono è prova che si trattava di pieve collegiata. La pieve di Isola viene poi menzionata nella bolla di Eugenio III del 1145, tra i beni confermati al vescovo di Verona Tebaldo II. Nel documento viene citata come "plebem, Azanensis cum capellis et decimis". Unica struttura superstite dell'edificio originario (con qualche modifica) è la torre campanaria, che reca la seguente iscrizione: "ANN. DNI. MCXXX WARIENTO ET ANO RS HOC INCEPER."

1561 - 1561 (pianta della chiesa romanica carattere generale)

Da una pianta datata 1561 proveniente dall'Archivio di Stato di Verona si evince la struttura della chiesa di allora. Ad aula unica essa misurava 34,5 m. in lunghezza e 20,3 m. in larghezza, con abside rivolta ad oriente, al contrario cioè di quella odierna.

1578 - 1619 (ricostruzione intero bene)

Nella seconda metà del XVI sec., in considerazione delle precarie condizioni statiche del vecchio edificio, che minacciava rovina, si decise di abbbatterlo e di edificarlo ex novo in forme rinascimentali. I lavori presero il via nel 1578 e terminarono, tra un'interruzione e l'altra, nel 1619. Della struttura romanica venne mantenuto solo il campanile. Risultò un edificio, quello attuale, ad aula unica di grandi dimensioni (51,7 m. in lunghezza e 21,8 m. in larghezza). L'orientamento venne invertito, con l'abside rivolta a occidente. Otto gli altari laterali, del Rosario, di S. Giuseppe, della Madonna, di S. Lorenzo, di S. Caterina, di S. Biagio e dei SS. Carlo, Filippo e Giacomo, del Crocifisso.

1619 - 1619 (consacrazione carattere generale)

Il giorno 25 luglio 1619 la nuova chiesa di S. Stefano venne consacrata solennemente dal vescovo di Verona Alberto Valier (1606-1630).

1625 - 1625 (erezione altare dei SS. Carlo, Filippo e Giacomo)

Nel 1625, a spese di tale Antonio Girardi, venne eretto l'altare dei SS. Carlo, Filippo e Giacomo. Per le spese di manutenzione venne dotato di una pezza di terra.

1672 - 1672 (breve di papa Clemente X carattere generale)

Nel 1672 papa Clemente X concesse con un suo "breve" il titolo di abate al rettore "pro tempore" della pieve.

1712 - 1712 (rinnovamento altare di S. Caterina)

L'altare di S. Caterina venne eretto nelle forme attuali dal rettore don Vincenzo Perolli nell'anno 1712.

1781 - 1781 (rinnovamento altare del Rosario)

Sul lato sinistro del transetto con l'impiego di marmi policromi nel 1781 venne rinnovato su progetto dell'arch. Luigi Trezza.

1800 - 1820 (posa in opera pavimento)

Tra 1800 e 1820 venne posto in opera in tutta l'aula il pavimento in marmo bianco e rosso.

1868 - 1868 (rinnovamento altare di S. Lorenzo)

L'altare di S. Lorenzo nel 1868 venne rifatto nelle forme attuali ad opera dei confratelli dell'Eucarestia, con abside sporgente rispetto al perimetro esterno della chiesa.

1896 - 1896 (rinnovamento altare della Madonna)

Rinnovato e dotato di reliquie nel 1896. In tale occasione vennero aggiunte le statue di S. Daniele e di S. Apollonia.

1902 - 1902 (collocazione statue in facciata)

Nel 1902 vennero collocate in facciata le due statue raffiguranti la Vergine ed il Cristo Redentore.

2012 - 2013 (manutenzione straordinaria e restauro copertura e facciata)

Tra 2012 e 2013 è stato condotto un intervento di manutenzione straordinaria della copertura. Nella stessa occasione si è operato il restauro conservativo della facciata della chiesa. Progetto a cura dell'arch. D'Aumiller Simone.

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