Chiese in Provincia di Verona - città di Verona Città: Chiesa di Conversione di San Paolo

Chiesa di Conversione di San Paolo
San Paolo Campo Marzio

VERONA / VERONA città
Via Dell'artigliere, 1 - Verona (VR) VERONA città
Culto: Cattolico
Diocesi: Verona
Tipologia: chiesa
La chiesa di S. Paolo in Campo Marzo è situata all'interno delle mura magistrali di Verona, nel quartiere Veronetta, sulla riva sinistra del fiume Adige. Inizialmente soggetta alla giurisdizione dei Canonici della Cattedrale di Verona, venne edificata nell'XI sec. ed ampliata verso la fine del XII sec. Impreziosita nei primi anni del XVI sec. con la costruzione della cappella commissionata dalla famiglia Marogna, tra 1740 e 1768 venne riedificata in forme neoclassiche su progetto del famoso... Leggi tutto
Fonte: BeWeB - Beni Ecclesiastici in Web

Dettagli

La chiesa di S. Paolo in Campo Marzo è situata all'interno delle mura magistrali di Verona, nel quartiere Veronetta, sulla riva sinistra del fiume Adige. Inizialmente soggetta alla giurisdizione dei Canonici della Cattedrale di Verona, venne edificata nell'XI sec. ed ampliata verso la fine del XII sec. Impreziosita nei primi anni del XVI sec. con la costruzione della cappella commissionata dalla famiglia Marogna, tra 1740 e 1768 venne riedificata in forme neoclassiche su progetto del famoso architetto veronese Alessandro Pompei. Durante la II Guerra Mondiale l'edificio venne centrato da un ordigno e quasi completamente distrutta. Ricostruita grazie all'intervento del Genio Civile nel 1948, fu riaperta al culto il 24 aprile dello stesso anno. Il prospetto esterno è in stile neoclassico, facciata a capanna, tinteggiatura color ocra. L'interno è a navata unica con area presbiterale a fondale piatto. Lungo i fianchi dell'aula si aprono alcune cappelle ed altari tra cui, a destra del presbiterio, la famosa Cappella Marogna.

Pianta

Impianto planimetrico ad un'unica aula rettangolare, con area presbiterale a pianta quadrangolare rialzata di tre gradini rispetto alla quota della navata, conclusa dal coro a fondale piatto. Lungo i fianchi dell'aula si aprono, inquadrate da arcate incorniciate dalla partitura architettonica dell'ordine, una serie di cinque cappelle laterali, di cui le maggiori, in prossimità del presbiterio, corrispondono alla Cappella Giusti, a sinistra, ed alla Cappella Marogna, a destra, quest'ultima preceduta da un vestibolo di ingresso a pianta rettangolare. Sul fianco destro dell'area presbiterale si sviluppa l'ambiente della sacrestia cui si accede dall'apertura posta sulla parete di fondo della navata, all'altezza dell'arco trionfale; sul lato opposto fa da contraltare un ambiente di pertinenza della parrocchia, anch'esso accessibile direttamente dall'interno della chiesa, ma attualmente non adibito ad usi liturgici. L'ingresso principale al tempio avviene superando una bussola lignea, mentre gli accessi laterali si aprono in corrispondenza del quarto intercolumnio del registro architettonico; l'ingresso sul lato sinistro è preceduto da un modesto vestibolo a pianta quadrangolare dal quale è possibile accedere anche ad altri locali e ambienti di servizio; l'ingresso sul lato destro avviene percorrendo un corridoio che corre lungo il fianco meridionale del tempio e che consente anche il collegamento interno con gli ambienti del complesso parrocchiale adiacente, oltre che al campanile.

Facciata

Facciata a capanna, in stile neoclassico, suddivisa in due registri, separati da una massiccia trabeazione. Il registro inferiore è scandito da sei paraste d'ordine ionico minore, poggianti su un basamento in pietra bianca e tra loro unite da una zoccolatura anch'essa in pietra bianca. Il portale d'ingresso semplice e rettangolare, è sormontato da un piccolo timpano triangolare. Quattro paraste d'ordine corinzio suddividono in tre il registro superiore, che si raccorda a quello inferiore tramite due semplici volute (viticcio). Due grandi nicchie laterali ospitavano le statue dei SS. Pietro e Paolo, opera del Finali (1763). Al centro un finestrone rettangolare con cornice barocca sostituisce il rosone. Trabeazione e frontone sono dentati e sormontati da una grande croce ferrea.

Strutture di elevazione

Le strutture portanti verticali, la cui tessitura muraria risulta leggibile negli ambienti del sottotetto e della torre campanaria, si presentano realizzate in muratura mista con conci di pietra e mattoni pieni in laterizio, questi ultimi organizzati, in alcune porzioni, secondo corsi regolari alternati a filari in pietrame. I corpi di fabbrica minori, che contengono le volumetrie delle cappelle laterali e degli altri ambienti di pertinenza, sono realizzati in muratura portante e costituiscono elemento di contraffortatura delle strutture murarie principali a cui si affiancano, oltre ai contrafforti murari del

XI sec. - XII sec. (Origini e costruzione Intero bene)

Verso la fine dell'XI sec., nel luogo in cui oggi sorge la chiesa di S. Paolo, fu edificata una chiesetta romanica, dedicata ai SS. Pietro e Paolo. Soggetta alla giurisdizione dei Canonici della Cattedrale di Verona, come attesta una "breve" del 1122 di papa Callisto II, fin dalla sua erezione era chiamata arcipretale. Stefano Prete (scrittore e storiografo del XII sec.), in una sua cronaca, ci informa che la chiesa dei SS. Pietro e Paolo era nota per una processione che si svolgeva la domenica delle Palme.

1188 - 1188 (Riedificazione ed ampliamento Intero bene)

Verso la fine del XII sec. i Canonici decisero di ampliare il vecchio edificio. Una lapide murata sull'architrave della porta maggiore, ora perduta, ricordava così l'evento: "Nell'anno 1188, nel sereno mese di aprile, essendo vescovo Riprando e parroco Rainaldo, si cominciò a costruire e a riedificare il tempio che vedi". Riprando fu vescovo di Verona dal 1185-1188, mentre Rainaldo è il primo parroco di S. Paolo di cui si conosca il nome.

1289 - 1289 (Erezione e rinnovamento Campanile ed altri locali)

Nel 1289 vennero eseguiti alcuni lavori tra cui l'erezione ex novo del campanile e la creazione di un corridoio che lo metteva in comunicazione con la sagrestia. Tali interventi sono ricordati da una epigrafe, attualmente murata nel cortile della casa canonica, che così recita: "Questo tempio fu rinnovato dai popolani della parrocchia di S. Paolo nell'anno del Signore 1289, mentre era parroco Ugolino e sindaco il sig. Uberto Becario".

XVI sec. - XVI sec. (Costruzione Cappella Marogna)

Nei primi anni del Cinquecento, a destra dell'altare maggiore, fu costruita la cappella della famiglia Marogna, in stile rinascimentale, magistralmente affrescata da Paolo Farinati e decorata da una pala di Paolo Caliari detto il Veronese, conosciuta anche come la "pala argentea" per la tonalità delle sue tinte.

1740 - 1768 (Costruzione Intero bene )

Nel XVIII sec. si decise di rinnovare l'aspetto della chiesa e si affidò il progetto al famoso architetto veronese Alessandro Pompei. I lavori, cominciati nel 1740, si conclusero nel 1768. Ne risultò un tempio profondamente modificato, in stile neoclassico. L'interno poteva vantare ben dieci altari, tutti in marmo.

1794 - 1794 (Decorazione Intero bene)

Lavori di abbellimento non meglio specificati, vennero eseguiti dal parroco Franscesco Girardi nel 1794, come risulta dal testo di un'epigrafe situata in sagrestia, che recita: "QUOD IAMDIV / NICOLAVS CAMPETTI ARCHIPRESB. / MAGNIFICE POSVERAT / FRANCISCVS GERARDI I.V.D. / ANNO MDCCXCIV / HVIVS ECCL. AC S. CONGRAGATIONS / TVNC TEMPORIS PRAESES / COMESQ. MARATICAE / ELEGANTIVS DECORAVIT."

1820 - 1820 (Rinnovamento e decorazione Copertura e pavimento)

Altre opere di decorazione fece nel 1820 il parroco Stefano Barrai, con l'aiuto economico del nobile Giovanni Battista Cipolla ed il contributo dei fedeli. Lo attesta una lapide murata nel cortile interno della canonica. Il testo recita: "TEMPLVM HOC / TECTO ELEGANTI LAPIDEOQVE PAVIMENTO / STEPHANI BARRAI ARCHIPRESBYTERI STVDIO / IOANNIS BAPTISTAE NOB. CIPOLLA / PARAECIAE PREFECTI CVRA / VTRIVSQVE EXPENSIS ET PIORVM ELEMOSYNIS / DECORATVM FVIT ANNO DNI MDCCCXX"

1945/03/08 - 1945/03/08 (Distruzione Intero bene)

Durante la guerra, l' 8 marzo del 1945, l'edificio venne colpito da un ordigno bellico, che lo distrusse quasi completamente. Rimasero in piedi solo la facciata, parte della parete destra e la zona absidale.

1945 - 1948/04/24 (Ricostruzione Intero bene)

Su iniziativa del comitato parrocchiale e con l'aiuto del Genio Civile la chiesa di S. Paolo fu ricostruita. Riaperta al culto il 24 aprile del 1948.

1966 - 1967 (Sostituzione Altare maggiore)

Nel 1966 fu demolito l'altare maggiore e sostituito con uno nuovo, con la mensa rivolta verso i fedeli. Il vescovo di Verona Mons. Giuseppe Carraro (1958-1978) il giorno 28 gennaio 1967, in occasion

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