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Chiese in Provincia di Verona - città di Verona Città: Chiesa di San Pietro da Verona in Sant'Anastasia
Chiesa di San Pietro da Verona in Sant'Anastasia
Chiesa di Sant'Anastasia S. Pietro da Verona in S. Anastasia
Dettagli
La chiesa di San Pietro Martire in Santa Anastasia fu edificata dai Frati Domenicani tra il 1290 ed il quarto decennio del XV sec. in sostituzione di un preesistente edificio di epoca longobarda. La costruzione fu resa possibile grazie al contributo dei Signori Scaligeri e di Guglielmo di Castelbarco, amico e consigliere di Cangrande I della Scala. Nel 1449 i Domenicani Riformati subentrarono ai Domenicani Conventuali. Fu consacrata nel 1471. Nel 1806 l'ordine dei Domenicani Riformati fu soppresso per decreto napoleonico e S. Anastasia divenne chiesa parrocchiale. L'anno successivo (1807) fu chiuso il convento (ora utilizzato in parte dal "Liceo Classico Scipione Maffei" ed in parte dal Conservatorio "Dall'Abaco"). Esternamente l'edificio si presenta con facciata a salienti rivolta a sud-ovest. Impianto planimetrico a croce latina, con ampia aula rettangolare a tre navate separate da archeggiature ogivali impostate su massicce colonne a rocchi in marmo rosso Verona e con capitelli scolpiti con modanature a fogliame, transetto trasversale e presbiterio quadrangolare rialzato di cinque gradini concluso con abside a sviluppo poligonale a cinque lati; ai lati del presbiterio insistono la cappella Cavalli e la cappella Pellegrini, sul lato destro, la cappella di S. Anna (o Lavagnoli) e la cappella Salerni, sul lato opposto; a conclusione della navate laterali si collocano la cappella del Rosario, a sinistra, e la cappella del Crocifisso, a destra. I prospetti interni delle navate minori, ritmati da lesene o lesene pensili in asse con le colonne centrali, sono caratterizzati dai ricchi apparati architettonici, scultorei o pittorici in cui si inseriscono le cappelle laterali con altare; lungo le pareti dell’aula e del transetto si conservano riquadri votivi con affreschi tre-quattrocenteschi. Le navate dell’aula, il transetto ed il presbiterio sono sovrastati da una teoria di volte a crociera con decorazioni ad affresco con motivi a tralci vegetali e con immagini di religiosi e santi domenicani, realizzate da Giovanni Badile (1379-1451); l’abside del presbiterio è coperta da una volta ad ombrello scandita in cinque lunette da costolonature convergenti in sommità. Copertura a due falde a chiusura della navata centrale, del transetto e del presbiterio, e ad unico spiovente lungo le navate minori, con struttura portante costituita da capriate e travature lignee; manto in coppi di laterizio. La pavimentazione interna dell’aula si articola in composizioni a varia geometria in triplice cromia realizzati con elementi in marmo rosso Verona, basanite nera e pietra bianca d’Istria; il presbiterio è pavimentato con quadrotte alternate in marmo rosso Verona e marmo biancone di S. Ambrogio.
Pianta
La chiesa presenta un impianto planimetrico a croce latina, con ampia aula rettangolare a tre navate separate da due file di sei massicce colonne ed articolate ciascuna in sei campate, e transetto trasversale a tre campate con bracci laterali di ridotta profondità; l’asse maggiore longitudinale si prolunga, oltre la crociera del transetto, con il presbiterio quadrangolare rialzato di cinque gradini, di ampiezza pari all’invaso della navata centrale, e concluso con abside a sviluppo poligonale a cinque lati; su entrambi i lati del presbiterio si affiancano due cappelle, definite da un ambiente a pianta rettangolare con terminazione absidata poligonale a cinque lati: la cappella Cavalli e la cappella Pellegrini, sul lato destro, la cappella di S. Anna (o Lavagnoli) e la cappella Salerni, sul lato opposto. Lungo i fianchi delle navate minori si dispongono undici altari minori, sei lungo la parete meridionale (navata destra), cinque sul lato opposto, inseriti all’interno di cappelle o semi-cappelle laterali emergenti; lungo la navata sinistra si collocano l’altare di S. Pietro Martire (o Boldieri), l’altare di S. Erasmo (o Faella), l’altare di S. Raimondo (o Mazzoleni), l’altare dello Spirito Santo (o Miniscalchi) e la cappella del Rosario; lungo la n
1290 - XV sec. (origini e costruzione intero bene )
La chiesa di San Pietro Martire in Santa Anastasia fu edificata dai Frati Domenicani tra il 1290 ed il quarto decennio del XV sec. in sostituzione di un preesistente edificio di epoca longobarda. La costruzione fu resa possibile grazie al contributo dei Signori Scaligeri e di Guglielmo di Castelbarco, amico e consigliere di Cangrande I della Scala. Nel 1320 risultavano completate le cinque absidi, il transetto e le prime due campate della navata (recanti lo stemma dei Castelbarco). Nella seconda metà del XIV sec. i lavori subirono un rallentamento a causa del declino degli Scaligeri. La costruzione riprese nel XV sec. (anche grazie alle indulgenze concesse a favore della chiesa da Papa Martino II nel 1422, al contributo offerto dal Consiglio dei Dodici ed al mecenatismo privato). La facciata, che da progetto avrebbe dovuto essere rivestita in marmo, rimase incompleta. La progettazione è da alcuni attribuita a Benvenuto da Bologna e Nicola da Imola, da altri a Guglielmo di Castelbarco.
XV sec. - XVI sec. (costruzione cappelle laterali )
Tra il XV ed il XVI sec. l'edificio fu impreziosita con la costruzione di alcune cappelle laterali e altari, edificati per onorare e ricordare le personalità e le famiglie più illustri della città. Partendo dalla navata di destra: altare del Redentore o Fregoso (1565), altare di S. Vincenzo Ferrer o Manzini-Maffei (1482-1485), altare dell'Immacolata o Bonaveri (1490), altare di S. Martino o Pindemonte (1535 ca.), altare Mazzoleni (1592), cappella del Crocefisso (forse la struttura più antica della chiesa, rinnovata nel 1484 da Francesco Pellegrini). Transetto destro: Altare Centrego (1488-1502), Transetto sinistro: cappella Giusti (1453), navata di sinistra: cappella del Rosario (1582), altare Miniscalchi o dello Spirito Santo (1436), altare di S. Raimondo o Mazzoleni, altare di S. Erasmo o Faella (1520-1522), altare S. Pietro Martire o Boldieri (XV sec.).
1432 - 1440 (decorazione ad affresco volte a crociera della navata)
La decorazione a girali vegetali delle volte a crociera, attribuita al pittore Giovanni Badile, fu realizzata tra il 1432 ed il 1440. Nella seconda campata della navata centrale si vedono due frati domenicani reggenti il modellino della chiesa di S. Anastasia e la mappa della città di Verona. Più in alto si legge la data 1437.
1433 - 1438 (realizzazione affresco "San Giorgio e la Principessa")
Tra il 1433 ed il 1438 il Pisanello decorò ad affresco la parte esterna della Cappella Pellegrini con il famoso affresco raffigurante "San Giorgio e la Principessa".
1449 - 1449 (passaggio di proprietà carattere generale )
Nel 1449 i Domenicani Riformati subentrarono ai Domenicani Conventuali.
1462 - 1462 post (posa pavimento)
Il pavimento con motivi a pelta fu realizzato da Pietro da Porlezza a partire dal 1462. La triplice cromia del nero, del bianco e del rosso, ricorda le vesti dei Domenicani (bianche e nere) ed il sangue del martirio di S. Pietro Martire.
1471 - 1471 (consacrazione carattere generale )
Il nuovo edificio fu consacrato nel 1471 dal vescovo di Verona Giovanni Michiel (1471-1503).
1806 - 1807 ( soppressione dell'ordine dei Domenicani carattere generale )
Nel 1806 l'ordine dei Domenicani Riformati fu soppresso per decreto napoleonico e S. Anastasia divenne chiesa parrocchiale. L'anno successivo (1807) fu chiuso il convento (è ora utilizzato in parte dal "Liceo Classico Scipione Maffei" ed in parte dal Conservatorio "Dall'Abaco").
1871 - 1881 (restauro intero bene)
Tra 1871 e 1881 la chiesa fu oggetto di un radicale restauro.
1992 - 1992 (rifacimento copertura)
Risale al 1992 l'intervento di rifacimento della copertura.
2001 - 2010 (restauro intero bene )
Tra il 2001 ed il 2012 si registrano interventi sulla chiesa: restauro delle cappelle laterali (2001), restauro delle facciate esterne (2004-2005), restauro delle superfici e decorazioni interne (2005-2010).
Cimiteri a VERONA
Onoranze funebri a VERONA
