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Chiese in Provincia di Mantova - città di : Chiesa di Sant'Antonio Abate
Chiesa di Sant'Antonio Abate
S. Antonio Abate
Dettagli
La fronte dell'edificio, in laterizi, appare arretrata rispetto ai due corpi che la fiancheggiano predisposti come basi per i campanili, di cui solo uno però risulta realizzato. Le intenzioni di Bibiena miravano ad imprimere alla facciata caratteri di verticalismo a cui avrebbero concorso soprattutto le torri campanarie. La fronte centrale è più bassa ed è posta come una quinta di fondo. I due registri di facciata sono di ordine tuscanico (livello inferiore) e ionico (livello superiore). All'interno la chiesa è caratterizzata da una navata con volta a botte lunettata affiancata da due cappelle nella parte anteriore e un vano centrale a pianta quadrata dominato da una cupola, che si dilata in due grandi nicchie semicircolari, coperte da semicatini e chiuso da un presbiterio con volta a botte lunettata e absidata. La pianta è a croce latina ed è completata da un coro con forma a trifoglio.
Pianta
L'iconografia della chiesa attualmente offre una navata con volta a botte lunettata affiancata da due cappelle nella parte anteriore, un vano centrale a pianta quadrata dominato da una cupola, che si dilata in due grandi nicchie semicircolari, coperte da semicatini e conchiuso da un presbiterio sporgente con volta a botte lunettata e absidata. La planimetria, per quanto si inquadri nel tipo abituale degli edifici ad una navata fiancheggiata da cappelle, è piuttosto rara perché ha il coro a trifoglio: poche sono le chiese esattamente di questo tipo. La pianta è a croce latina. Il corpo anteriore della chiesa corrispondente alla navata è strutturato internamente in modo del tutto tradizionale: aula unica fiancheggiata da due cappelle per parte di pianta quadrata; ideate quasi come corpi a se stanti, queste ultime sono sovrastate da piccole cupole e collegate da un vano di passaggio. La navata, non molto profonda, sembra concepita quasi in funzione di vestibolo per dare accesso all'area del transetto e del presbiterio di ben più vasto respiro.
Struttura
La fronte del tempio, in laterizi, appare arretrata rispetto ai due corpi che la fiancheggiano predisposti come basi per i campanili, di cui solo uno però realizzato. Le intenzioni del Bibiena miravano chiaramente ad imprimere alla facciata caratteri di spiccato verticalismo a cui avrebbero concorso soprattutto le due alte torri campanarie, sapientemente disposte in posizione avanzata e coronate da piccoli corpi ottagonali con pinnacoli. Le proporzioni dei riquadri spartiscono i due registri della facciata - di ordine tuscanico l'inferiore e ionico quello superiore -. Il primo ordine tuscanico presenta quattro lesene su alti basamenti, che inquadrano i tre portali d'accesso. Quello centrale con arco a tutto sesto e chiave in evidenza è riparato da uno pseudo protiro, un breve avancorpo costituito da due colonne addossate alle paraste centrali con entasi leggermente accentuata. I portati laterali, di più modeste dimensioni, sono coronati da frontoni triangolari fortemente aggettanti. Questo primo ordine del fronte centrale si raccorda a quello inferiore dei campanili per mezzo di due pareti concave in cui si aprono due edicole a nicchia sovrastate da frontoni triangolari sostenuti da mensole a voluta. L'ordine inferiore tuscanico delle torri laterali mostra due facce profilate da lesene in cui sono inserite finestre corniciate e sormontate sempre da un frontone triangolare. I tre elementi sono uniti tra loro da una cornice mistilinea al centro della quale s’innesta un grande frontone triangolare che imposta sulle colonne dello pseudo protiro. Il secondo ordine ionico del fronte mostra ancora quattro lesene che inquadrano tre finestre. Quella centrale più grande ed arcuata a tutto sesto è coronata da un frontone triangolare retto da mensole a voluta; le due laterali più piccole sono a loro volta sovrastate da frontoni curvi sorretti da mensole. Addossati alle lesene periferiche due eleganti volute uniscono l'ordine superiore a quello inferiore e seguono l'andamento curvo della sot
1765 - 1765 (inizio lavori intero bene)
Si inizia la costruzione della nuova chiesa su progetto dell'architetto Antonio Galli Bibiena.
1766 - 1784 (ricostruzione intero bene)
Crolla la chiesa mentre ancora è in costruzione, tredici mesi dopo l'inizio dei lavori. La comunità decide di iniziare l'immediata ricostruzione a costo di enormi sacrifici; per raggiungere la somma necessaria alla realizzazione dell'edificio sacro si pone in vendita la maggior parte dei beni immobili della prepositura di Villa Pasquali.
1902 - 1902 (committenza presbiterio)
Viene realizzata una nuova pavimentazione per volere di don Giacinto Bianchi.
1964 - 1966 (restauro intero bene)
Vengono eseguiti importanti lavori di restauro e di consolidamento in tutta la fabbrica. Si interviene inoltre sulle fondazioni con palificazioni finalizzate a bloccare fenomeni localizzati di cedimento fondale. Viene completamente restaurato anche il campanile.
1985 - 1985 (restauro navata)
Intervento di rifacimento della copertura della navata e del tiburio, con sostituzione di travetti lignei.
2012 - 2014 (restauro intero bene)
Intervento strutturale della sola aula maggiore ad esclusione dell'abside e dei transetti. Rifacimento parziale coperture lato Ovest.
Cimiteri a MANTOVA
Onoranze funebri a MANTOVA
