Morto nel pozzo a Lonato, attesa per l’autopsia
Si svolgerà venerdì 8 settembre l’autopsia sul corpo di Gianfranco Corso, il 44enne di Medole

È stata rinviata di un giorno, e quindi si svolgerà venerdì 8 settembre l’autopsia sul corpo di Gianfranco Corso, 44 anni, l’operaio (originario di Medole, residente a Carpenedolo) morto dopo cinque giorni di agonia in ospedale per aver respirato fumi tossici durante le operazioni di spurgo in un pozzo. In seguito al decesso la procura di Brescia, e nello specifico il pm Lisa Saccaro, del Dipartimento infortuni e sicurezza sul lavoro, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e lesioni personali colpose contro ignoti. Al momento infatti non ci sono indagati. L’infortunio è successo il 30 agosto. Corso, dipendente della ditta di escavatori e movimento terra Nodari di Carpenedolo, mercoledì scorso nel primo pomeriggio stava lavorando con un collega di vent’anni al santuario Madonna San Polo di Lonato. Dovevano spurgare un pozzo privato largo meno di un metro e profondo nove che sembrava intasato. Corso durante i lavori si è sentito male e il giovane collega nel tentativo di soccorrerlo gli è caduto addosso. Entrambi soccorsi sono stati portati in ospedale. Corso è morto dopo 5 giorni di agonia per i fumi tossici.
Pubblicato su Gazzetta di Mantova