Satellite e telefoni inchiodano i complici
Via al processo per l’artigiano di Viadana accusato di aver nascosto in auto il cadavere dell’uomo ucciso dal cognato

VIADANA. Dal ritrovamento del cadavere nel bagagliaio di una Range Rover davanti a un centro commerciale alle porte di Parma fino alla localizzazione dei telefonini dell’omicida e dei presunti complici prima, durante e dopo il delitto.
È una descrizione delle indagini a tutto campo quella che il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Parma, capitano Giovanni Mura, ha reso nella sua testimonianza davanti alla corte d’assise di Mantova riunita per giudicare Roberto Infante, il 52enne pavimentista di Viadana...
Pubblicato su Gazzetta di Mantova